SBIANCAMENTO PROFESSIONALE VS FAI DA TE: Quali sono i rischi?

I denti non sono mai davvero bianchi: genetica, fumo, cibi, coloranti artificiali, farmaci, fanno sì che il bianco splendente dei denti in realtà non esista. 

Come ciascuno di noi possiede una determinata tonalità di colore della pelle e dei capelli, così anche i denti di ciascuno hanno una particolare tonalità: lo smalto è traslucido ma la dentina sottostante ha sempre varie sfumature di  colore.  

Lo smalto poi ha una sua propria porosità e con il passare del tempo ed il consumo di tabacco, caffè, tè, liquirizia, vini, coloranti artificiali delle bevande o altri prodotti alimentari, colluttori, medicinali (ad.es. le tetracicline nella  prima infanzia) il nostro sorriso si colora inevitabilmente.  

Per ripristinare il colore originale esistono da tempo vari “artifici”, alcuni davvero artigianali.  

Ma è solo con le moderne tecniche odontoiatriche che si è arrivati a trattamenti soddisfacenti, validi sia per denti vitali che per denti devitalizzati. La prima arma è sicuramente una buona igiene orale, base di tutta la salute della bocca. 

La placca ed il tartaro soffocano via via la brillantezza del sorriso, rendendo i denti sempre più opachi e giallognoli. 

Lavarsi bene i denti dopo ogni pasto è quindi il primo gradino; esistono poi  vari prodotti e rimedi tradizionali che aiutano a rimuovere le macchie che si  formano sulla parte esterna del dente: dalla salvia fresca, a dentifrici, gel, striscette autoadesive, maschere, spray eccetera.
Ma attenzione, talvolta il rimedio può essere controproducente. Alcuni prodotti infatti possono  infiammare denti e gengive. 

E comunque anche la miglior igiene personale non è sufficiente nel tempo e  quindi la semestrale pulizia dei denti dall’Igienista, oltre a prevenire malattie parodontali, migliora certamente l’aspetto della dentatura.

Detartrasi e sbiancamento 

Dopo la detartrasi effettuata dall’Igienista, si può richiedere un trattamento sbiancante (bleaching) di odontoiatria professionale; esistono varie tecniche al riguardo e tutte usano agenti sbiancanti con alta concentrazione di principi  attivi, dopo una opportuna protezione gengivale ad evitare irritazione.  Dopo l’applicazione si utilizzano luci emesse da lampade speciali per attivare le reazioni chimiche capaci di rendere i denti più bianchi, sempre con la  premessa che ciascuno di noi ha una sua propria colorazione della dentatura. In genere il tempo di una seduta oscilla tra i 40 ed i 60 minuti. 

I prodotti sbiancanti più utilizzati sono il perossido di idrogeno (con  percentuale tra il 35 ed il 38%), oppure il bicarbonato di sodio impiegato in  uno spray ad alta pressione di aria ed acqua (air polishing). Si ottiene così la  rimozione meccanica per abrasione superficiale, oltre alla rimozione della placca residua. 

L’effetto finale è sicuramente molto valido, tenendo presente che anche il miglior trattamento professionale ha una durata limitata nel tempo, di solito non superiore ai due anni. 

Esiste poi il perossido di carbammile (un gel) che è bene sia prescritto solo dallo specialista, sempre ad evitare problemi di salute. 

Esso viene applicato con mascherine personalizzate in silicone che vanno utilizzate per almeno una settimana con tempi variabili tra i 30 minuti e le tre  ore. 

In ogni caso per capire qual è il trattamento sbiancante migliore per il tuo caso specifico è indispensabile ottenere il parere medico del tuo odontoiatria  di fiducia. 

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